venerdì 30 marzo 2012

La Dinastia Brughel - Villa Olmo - Como

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Como presenta la nona grande mostra d’arte di Villa Olmo.



La dinastia Brughel

Dal 24 marzo al 29 luglio 2012, Villa Olmo ospiterà 80 opere pittoriche e 20 tra disegni e incisioni realizzate dagli artisti di una delle più importanti dinastie fiamminghe del XVI - XVII secolo, provenienti da alcuni dei più importanti musei e collezioni internazionali.
Segui tutti gli aggiornamenti sul sito www.grandimostrecomo.it

martedì 29 marzo 2011

Boldini e la Belle Époque: Como, Villa Olmo

Oltre 120 opere per una rassegna monografica e tematica al tempo stesso, che presenta 60 capolavori del pittore ferrarese a fianco di 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, da De Nittis a Corcos, da Zandomeneghi a Signorini, in grado di ripercorrere l’evoluzione del gusto pittorico che rappresentò quel felice periodo storico conosciuto come Belle Époque. Sette anni di successi e oltre 600.000 visitatori hanno fatto di Como uno dei centri espositivi più importanti d’Italia.



Dopo gli appuntamenti dedicati, tra gli altri, a Miró, Picasso, Magritte, agli Impressionisti, a Klimt e Schiele, e a Rubens, dal 26 marzo al 24 luglio 2011, le sale della settecentesca Villa Olmo si aprono ai capolavori di Giovanni Boldini e ad altri straordinari artisti italiani, da Giuseppe De Nittis, sublime interprete di un’eleganza raffinata e metropolitana, a Federico Zandomeneghi, le cui tensioni introspettive sono vicine all’impressionismo francese, a Vittorio Corcos, che porta sulla tela il magnetismo senza tempo dell’universo femminile. La mostra, curata da Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como, e da Tiziano Panconi, fra i maggiori esperti della pittura italiana dell’800, è ideata e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e con il sostegno di Unicredit in qualità di main sponsor. 
Se da un lato i 60 capolavori di Giovanni Boldini, come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Berthe che legge la dedica su un ventaglio in piedi nel salotto, Nudo di giovane donna semisdraiata (1863), Femme au gants (1888), Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1901), permettono di gettare una luce sull’attività internazionale di uno degli indiscussi protagonisti dell’arte italiana ed europea di fine ‘800-inizi ‘900, dall’altro, le 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, consentiranno di ripercorrere, a livello figurativo, l’evoluzione del gusto pittorico che si diffuse in tutta Europa e che rappresentò i cambiamenti di questo nuovo mondo, nei suoi aspetti estetici più peculiari, dall’emancipazione dell’individuo alla crescita della consapevolezza femminile. 

BOLDINI E LA BELLE ÉPOQUE a cura di Sergio Gaddi e Tiziano Panconi 
PERIODO 26 marzo - 24 luglio 2011 SEDE Como, Villa Olmo - via Cantoni 1 
ORARI da martedì a giovedì: 9 -20; da venerdì a domenica: 9 -22 (la biglietteria chiude un’ora prima); lunedì chiuso 
BIGLIETTI Intero: 10 €; Ridotto: 8 € (visitatori oltre 65 anni e tra 6 e 18 anni, universitari fino a 26 anni, gruppi di almeno 25 persone con ingresso gratuito per l’accompagnatore, categorie convenzionate); Ridotto scuole: 5 € (gruppi scolastici di almeno 25 persone con ingresso gratuito per due accompagnatori); Gratuito: bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore

mercoledì 23 marzo 2011

Il Viandante e la Sua Ombra: Villa De Sanctis, Roma

Il Viandante e la Sua Ombra.
La mostra è realizzata con il Patrocinio della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma e del VI Municipio. 
Ad esporre alcuni tra i più interessanti artisti del panorama contemporaneo che si confronteranno, ognuno con i propri mezzi espressivi , senza alcuna censura o vincolo imposto, sull'unico dialogo scritto da Nietzsche. 


Alessio Brugnoli, direttore artistico e curatore della mostra inaugurale, dichiara il suo intento di creare un nuovo centro di promozione dell’arte contemporanea emergente e non solo, in grado di rispondere alle esigenze culturali degli artisti e del pubblico contemporanei. 
Lo spazio, fortemente voluto dai consiglieri comunali del VI Municipio Massimo Lucà e Gianluca Santilli, nasce con il preciso scopo di recuperare alla città l’area di Villa Fiori e diffondere l’arte nel territorio circostante. Tappa importante nel cammino di recupero del parco di Villa De Sanctis, iniziato nel 1994, il CLAC segna la nascita di un nuovo polo culturale nella semiperiferia romana. 
Polo culturale che guarda al passato ed al futuro: da una parte permette la valorizzazione ed il recupero di una delle più interessanti aree archeologiche di Roma, estesa sulla tenuta 'Ad Duos Lauros', caratterizzata da catacombe, resti paleocristiani e le rovine del mausoleo di Elena, madre dell'Imperatore Costantino. 
Dall'altra, valorizza alcuni tra i più interessanti artisti contemporanei italiani, con una serie di mostre che contaminano i linguaggi tradizionali, come la pittura e la scultura, con quelli innovativi della Digital Art, della Body Art e della Video Art.

ROMA, 23 Marzo – A Roma il 25 marzo 2011 nel parco di Villa De Sanctis in via Casilina 675 alle ore 18: 30, il CLAC, inaugurerà la sua attività espositiva con la mostra 
Artisti: Alessandro Di Gregorio, Salvatore Melillo, Ignazio Fresu,Andrea Martinucci, Dorian Rex, Marco Rea (opere da collezione privata), Luca Lillo, Claudia Venuto, Marco Besana, Vincent Bios, Valentina Majer, Gloria Vanni,Chiara Fersini, Irene Salvatori, Francesca Fini, Fabrizio Jelmini

sabato 12 febbraio 2011

San Valentino: Arte per due

San Valentino rappresenta per antonomasia il giorno della dolcezza e dell’amore. 
Un’occasione per tutti coloro che si vogliono bene per stare insieme, regalandosi fiori, cioccolatini o semplicemente momenti di condivisione e d’amore. E cosa meglio dell’Arte per rappresentare l'Amore? 
Un binomio dall’ineguagliabile forza ispiratrice che nei secoli ha guidato la mano dei più grandi pittori e scultori.

Per questo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il 12 e 13 febbraio ha deciso di regalare a tutte le coppie un San Valentino alternativo, con la possibilità di conoscere e riscoprire le meraviglie del patrimonio culturale italiano offrendo due ingressi al prezzo di uno in tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali.

mercoledì 9 febbraio 2011

Daniele Capecchi espone ad Overlook Agenzia d’Arte

Overlook Agenzia d’Arte presenta la prima personale in galleria del giovane artista di talento Daniele Capecchi, in cui saranno esposte tele di grandi dimensioni, frutto della sua ultima produzione. La galleria d’arte di Quarrata (PT), continua la sua stagione espositiva con una mostra in cui presenta una bellissima serie di ritratti, di personaggi famosi e no, che diventano per l’artista il simbolo più identificativo del suo atto creativo. Clint Eastewood, Marylin Monroe, Dennis Hopper, Samuel Beckett, Gianni Agnelli, Grace Kelly, ecc..., ma anche autoritratti significativi e volti particolari in cui ritrovare storie e inquietudini.


“Volti. Scavati nella penombra e, più spesso, da una luce aurorale che accende di significati una posa, una smorfia, una maschera; l’ombra di verità nascoste sotto la pelle. 
Volti come icone di una contemporaneità straziata da mille inquietudini, da un male oscuro che scorre, come un fiume in piena, nell’alveo emblematico di tante cavernose rughe. Volti, ancora, come immagini rivelatrici di storie scritte, con beffardo ghigno, dal destino, buttate in pasto alla vorace indifferenza di un’umanità, per la quale sarebbe il caso di usare un’altra, e più feroce, definizione. Volti e non soltanto volti, dunque, quelli che dipinge, rivisitandoli nella memoria, Daniele Capecchi. Basterebbe indagare ognuna delle tipiche espressioni per rendersi conto della moltitudine di scenari interiori che insistono oltre la rigida apparenza fisionomica: itinerari intellettuali, emozionali, persino virtuali, riassunti in una effigie che indovini innervata da invisibili e misteriose scorie esistenziali.” (Giovanni Faccenda)

Inaugurazione: Sabato 12 Febbraio 2011 ore 18.00 
Durata mostra: 12 Febbraio – 12 Marzo 2011 Orario: lun – ven dalle 9.00 alle 13.00 - dalle 15.00 alle 19.00 sab dalle 9.00 alle 13.00 - sabato pomeriggio e domenica su appuntamento

domenica 30 gennaio 2011

Bologna Art First 2011

Arte Fiera Art First celebra quest’anno la sua 35a edizione che si terrà a Bologna dal 28 al 31 gennaio 2011. Una delle prime fiere internazionali d’arte moderna e contemporanea nata in Italia negli anni ’70, si è imposta nel corso delle diverse edizioni come la più importante fiera d’arte italiana che ogni anno attrae galleristi, collezionisti, curatori, artisti e appassionati italiani ed internazionali, un immancabile appuntamento che apre la stagione fieristica dedicata all’arte moderna e contemporanea. Attenta alla nuova funzione che le fiere del settore hanno assunto nell’ambito del mercato dell’arte, Arte Fiera Art First ha preservato intatti negli anni il proprio ruolo di grande vetrina del mercato dell’arte mondiale e la propria identità di valorizzazione e promozione della ricerca artistica italiana ed internazionale dai primi anni del Novecento alle tendenze attuali, potenziando progressivamente la sinergia con le istituzioni locali attraverso un programma di eventi collaterali di alto livello. 

Le oltre 200 gallerie partecipanti, distribuite su 15000 mq espositivi del quartiere fieristico bolognese, sono suddivise in tre settori dedicati all’arte moderna, contemporanea e alle ultime tendenze, con la sezione decisamente internazionale che ospita le gallerie di ricerca con non oltre 5 anni di attività, per avvicinare al mercato dell’arte e al collezionismo un pubblico sempre più ampio.

martedì 7 dicembre 2010

La Capitale del Design si illumina: Milano Led 2010

Questo Natale la Cittá grigia si illumina ... Il Progetto Led 2010 alla sua seconda edizione dá nuova vita alla Capitale del Design. 


Una grande competizione fra giovani talenti delle Scuole e Accademie della metropoli e un invito speciale ai designer più affermati della scena contemporanea, trasformano la Città in un laboratorio di creativitá. 




Non voglio fare commenti, ma presentare unicamente le immagini...anche se non capisco coloro che sono contro questa manifestazione. Approfitto per augurare un Buon Natale.

sabato 6 novembre 2010

Pompei: crolla Armeria dei Galdiatori!

L'intera Schola Armaturarum Iuventutis Pompeianae di Pompei, è crollata. L'edificio, risalente agli ultimi anni di vita della città romana, prima che l'eruzione la seppellisse, è crollato probabilmente nella notte, poichè il crollo è stato notato alle prime ore della mattina, dai custodi appena arrivati al lavoro.
L'area è stata immediatamente transennata per i primi accertamenti.


L'edificio era situato su via dell'Abbondanza, la via principale e maggiormente percorsa dai turisti che al momento devono seguire un percorso alternativo presidposto per far fronte al crollo.
Nel crollo è andata persa, oltre alla struttura, che attualmente si poteva osservare solo dall'esterno, anche la decorazione dipinta, che richiamava al carattere militare dell'edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi. Roberto Cecchi, segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al crollo della Schola Armaturarum: "Questo ennesimo caso di dissesto ripropone il tema della tutela del patrimonio culturale e quindi della necessità di disporre di risorse adeguate e di provvedere a quella manutenzione ordinaria che non facciamo più da almeno mezzo secolo".
"La cura di un patrimonio delle dimensioni di quello di Pompei - aggiunge Cecchi - e di quello nazionale non lo si può affidare ad interventi episodici ed eclatanti. La soluzione è la cura quotidiana, come si è iniziato a fare per l'area archeologica centrale di Roma e per la stessa Pompei".


Pompei - armeria dei gladiatori - Watch more Videos at Vodpod.
da "La Voce"

domenica 31 ottobre 2010

ARTE in Fiera 2010 - Immagina 12

IMMAGINA 12 arriva alla dodicesima edizione con un bagaglio di risultati notevoli che, in breve tempo, l'hanno portata ad essere una delle fiere importanti nel panorama artistico nazionale. L'edizione precedente ha visto il gran completo nei 2 padiglioni di 12.000 mq con la presenza di 138 gallerie, 14 case editrici e l'Accademia di Belle Arti di Bologna.


La manifestazione è ulteriormente cresciuta sia per quanto riguarda la qualità delle gallerie che hanno esposto, sia per il numero dei visitatori; molto buono è stato anche il livello delle vendite che ha confermato, con numeri di tutto rispetto, il vivace interesse del collezionismo di una delle zone economicamente più importanti d'Italia. Da sottolineare è l'impegno della campagna pubblicitaria che, così come nell'edizione del 2009, vedrà, tra l'altro, il coinvolgimento delle tre reti radiofoniche nazionali (Radio Rai 1, 2,3), Radio 24, le riviste del settore, i quotidiani, le radio e le televisioni locali. IMMAGINA si presenta ancora una volta con prezzi estremamente corretti e con un progetto espositivo di grande qualità ed eleganza.

26-29 Novembre 2010 
Direttore Artistico: Renzo Mezzacapo 
Organizzazione: S.I.P.E.R. Fiere di Reggio Emilia 
Via Filangieri, 15 - 42100 - Reggio Emilia 
Tel. 0522/503511 
info@fierereggioemilia.it

giovedì 28 ottobre 2010

L’unica rivista che non utilizza carta. (la liberta’ e’ sul bordo)

Spiccioli è la sola rivista d’arte contemporanea che è essa stessa opera d’arte. Si tratta, infatti, di una rivista che è anche oggetto e scultura. Se le riviste tradizionali sono destinate a diventare carta straccia, Spiccioli resta! Spiccioli è realizzata da un collettivo di giovani che preferisce restare nell’anonimato; ribalta tutte le regole dell’editoria classica. 


Non ci sono argomenti prestabiliti, né punti fermi. Spiccioli sono frasi stampigliate sulla terra con caratteri tipografici; le sue sono pagine da leggere e palpare, ma anche da mangiare e odorare: i testi sono scritti solo sul bordo,  invertendo il legame tra orizzontale e verticale. La redazione si trova su un’isola, è un laboratorio di ceramica a cielo aperto che cuoce i numeri in una sola notte e imprime i caratteri sulla materia viva, regalando nuova profondità, fisica e mentale, alla scrittura. 
Nel contemporaneità in cui tutto il sapere umano passa all’interno della rete, Spiccioli  si presenta con un carattere tipografico dotato di un volume ben definito e di una viva presenza nello spazio. Sono 3 i numeri della rivista fino usciti: Biscotti, Borsetta e Carta igienica a bomba-spaccali. 


Ogni edizione, che non ha una cadenza definita (il processo creativo non è organizzabile!) è realizzata in quindici esemplari, reperibili unicamente all’interno del sito acronimo.org. 
Il messaggio di Spiccioli è: io non ho idea, tu non hai idea, egli non ha idea, noi non abbiamo idea, voi non avete idea, essi non hanno idea. Spiccioli è un progetto acronimo.org Spiccioli  si ispira alla rivista oggetto concepita da Ettore Sottsass attraverso le “ceramiche libro”.
Il terzo numero di Spiccioli Carta igienica a bomba-spaccali  verrà presentato in anteprima giovedì 28 ottobre alle h. 19.00 presso Erastudio Apartment Gallery, Via Palermo 5, Milano La mostra Senses  ed il progetto  Spiccioli condividono l’interesse per una fruizione dell’arte attraverso tutti e cinque i sensi, sviluppando inaspettati rapporti sinestetici tra gli stessi.

sabato 16 ottobre 2010

Quinta Edizione Premio Internazionale Arte Laguna

L’Associazione Culturale MoCA (Modern Contemporary Art), in collaborazione con lo Studio Arte Laguna, indice la Quinta Edizione del Premio Internazionale “Arte Laguna” finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea. La dotazione complessiva del Premio è di € 100.000 Il Premio è patrocinato tra gli altri dal Ministero degli Esteri, Regione del Veneto, Istituto Europeo di Design. Il concorso prevede l’assegnazione di premi in denaro, l’allestimento di un’importante esposizione collettiva presso l’Arsenale di Venezia, mostre in Gallerie d’Arte/Spazi espositivi, Residenze d'Arte e pubblicazione del catalogo. Il Premio, a tema libero, si suddivide in cinque sezioni: pittura, scultura, arte fotografica, video arte e performance.


Il Premio è aperto a tutti gli Artisti, senza limiti di età, sesso, nazionalità o altra qualificazione. Ogni artista può partecipare con una o due opere anche a più sezioni. Di seguito le specifiche tecniche:
Pittura - opere realizzate in piena libertà stilistica e tecnica (olio, tempera, acrilico, inchiostro, vinile, acquerello, grafite, matita, collage, etc.) e su qualsiasi supporto (tela, carta, legno, plastica, ferro, etc.). Le misure massime consentite per ogni opera sono di cm 150 per lato.
Scultura e installazione - opere create in qualsiasi materiale organico o inorganico. Le opere possono anche avvalersi di suoni, luci, video e movimenti meccanici o elettrici. È possibile presentare le opere in forma di progetto digitale fotografico. Le misure massime consentite per ogni opera sono: base 4 metri, profondità 4 metri, altezza 4 metri, peso 150 kg. L'autore dell'installazione, qualora venga selezionato per la mostra collettiva dei finalisti, dovrà fornire all'organizzazione del premio tutti i materiali necessari per l'allestimento dell'opera e sovraintendere personalmente all'allestimento stesso.
Arte fotografica - fotografie su supporto analogico in b/n e a colori, fotografie digitali in b/n e a colori, elaborazioni digitali in b/n e a colori, opere interamente realizzate al computer. Le misure massime consentite per ogni opera sono di 150 cm per lato.
Video Arte e animazione - video, film e opere realizzate con tutte le tecniche di animazione su qualsiasi supporto digitale e analogico. Le opere dovranno durare un massimo di 15 minuti, titoli di apertura e di coda compresi. Per la mostra finale sono richieste le opere originali riversate o salvate su DVD in alta qualità e in formati compatibili con i più diffusi strumenti di lettura.
Performance - ogni artista o gruppo di artisti può partecipare con una o 2 perfomances che potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica e forma espressiva e con l’ausilio di qualsiasi materiale di supporto (video, musica ecc. che dovranno essere fornite e allestite dall’artista stesso qualora l’opera venga scelta tra le finaliste). Ogni singola performance dovrà avere una durata massima di 10 minuti e potrà coinvolgere un numero massimo di 5 artisti. Per le opere che prevedono musica o immagini non originali devono essere garantiti tutti i copyright ed i diritti Siae qualora necessari.

mercoledì 13 ottobre 2010

"Attraverso le Tenebre" negli spazi della Galleria d'Arte Moderna "Raccolta Lercaro”

La mostra “Attraverso le tenebre. Goya, Battaglia, Samorì” è ospitata negli spazi della .Galleria d'Arte Moderna "Raccolta Lercaro”di Bologna sino al prossimo 9 Gennaio 2011. Nella mostra "Attraverso le tenebre. Goya, Battaglia, Samorì, curata da Andrea Dall’Asta S.I., Gigliola Foschi e Michele Tavola, sono accostati i lavori di tre artisti molto diversi tra loro per riflettere sulla realtà del male, nell’intento di individuare percorsi che siano capaci di suscitare nell’uomo il desiderio di un bene rivolto all’intera comunità. 


Los desastres de la guerra - serie di ottantadue acqueforti realizzate da Francisco Goya tra il 1810 e il 1820, di cui la Raccolta Lercaro presenta un’ampia selezione - è uno spietato documento che testimonia la violenza perpetrata dall’occupazione francese della Spagna.
Occupazione che si concluderà nel 1813 per continuare, però, con la tragedia dell’instaurazione di una monarchia assoluta che farà precipitare il paese in uno dei momenti più cupi della sua storia. Il vero protagonista delle incisioni di Goya è il male. 
Le scene sono raccapriccianti: mutilazione di corpi, fucilazioni, corpi impiccati, impalati. 
Persone percosse a morte, giustiziate, evirate, decapitate. Simili a epigrafi tombali, le scene si presentano come un lacerante urlo, cupo e sordo. Il tratto è nervoso e graffiante. Il disegno appare come tracciato con la cenere dei cadaveri, quasi fossero “istantanee dell’orrore” nelle quali Goya mostra la malvagità della natura umana. “Per questo eravate nati” - scrive Goya in un’acquaforte.

Los desastres de la guerra - Acquaforte, puntasecca
La morte appare l’unico esito dell’esperienza umana.
Tra le vittime più illustri della guerra, in mezzo a tutte queste macerie, c’è anche la Verità, raffigurata sotto le spoglie di una donna angelica illuminata da una luce trascendente (così compare nelle ultime acqueforti): risusciterà forse nel momento in cui gli uomini avranno imparato dalle proprie meschinità, per suggellare un nuovo patto con l’umanità? Con una quarantina di scatti fotografici di un teso e contrastato bianco e nero, Letizia Battaglia - fotografa di fama internazionale e vincitrice, tra gli altri, del prestigioso premio “W. Eugene Smith Award” - documenta gli “anni di piombo” della città di Palermo, testimoniando l’atrocità della violenza che lacera la vita della sua città. Nelle foto dei delitti di mafia, negli sguardi dei morti ammazzati, nei volti carichi di dolore di bambini e di donne, l’autrice invita a prendere coscienza del male dentro e fuori di noi per combatterlo, per lottare e realizzare una società diversa, che sappia reagire alle tragedie della corruzione e della sopraffazione. 
Una madre piange il figlio appena ucciso. 
Un corpo è stato dilaniato dalle pallottole. Tuttavia, le sue fotografie non sono una semplice testimonianza. Il suo sguardo non è mai distaccato, ma abitato da un senso di partecipazione e di sofferenza che parla di vita. Le sue immagini sono piene di una compassione che ci rende solidali con la vita degli altri e ci invita a un impegno civile e personale. Tragedie che l’uomo ha vissuto da sempre, nel passato, nel presente. Le immagini di Francisco Goya e di Letizia Battaglia si pongono come metafore del male, come immagini di una notte nera che l’uomo è chiamato ad attraversare. 
Il male è una realtà che l’uomo non può semplicemente subire. Ma come superare questo abisso del non senso? Come vincere l’indifferenza che ci rende sordi al richiamo di un impegno contro gli orrori del male? A conclusione del percorso dei lavori dei due autori citati è posta una Via Crucis, espressamente commissionata dalla Raccolta Lercaro al giovane artista romagnolo Nicola Samorì. 
Attraverso un linguaggio visionario che procede per strappi e lacerazioni, l’autore dipinge dettagli che alludono allo sviluppo narrativo delle singole scene, suggerendo la continua lotta tra vita e morte, verità e menzogna, luce e tenebre. 
La vita non si svolge secondo uno sviluppo lineare, ma è un campo di battaglia in cui l’uomo è chiamato a compiere le proprie scelte. Come ci indica la Via Crucis, in questo terribile cammino verso la morte Gesù assume su di sé la “Croce” del male che abita il mondo e il cuore di ogni uomo, per liberarci, per indicarci vie di liberazione, percorsi di redenzione. 
Gesù porta sulle proprie spalle il peccato del mondo, affinché impariamo a convertirlo in strumento di vita. Il Suo è un invito a percorrere cammini di responsabilità nella prospettiva di una civiltà che non si fondi sulla violenza ma sulla condivisione dei valori.

Andrea Dall’Asta S.I.

Tenebre in mostra - Watch more Videos at Vodpod.

sabato 2 ottobre 2010

Salvador Dalí a Palazzo Reale

Mostra di Salvador Dalí arriva a Milano.
Inaugurata a Palazzo Reale il 22 settembre e terminerá il 30 gennaio 2011.
L’esposizione, curata da Vincenzo Trione, è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueres e si avvale di importanti prestiti provenienti da musei nazionali e internazionali.

L’allestimento è a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí: autore, insieme con il Maestro surrealista, della sala Mae West nel museo di Figueres e del famoso sofà Dalilips. 


Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione contemporanea.
Chiude il percorso il cortometraggio Destino di Salvador Dalì e Walt Disney, mai proiettato in Italia.


domenica 19 settembre 2010

Arte, Reti Sociali, Terapia di Gruppo e Esorcismo.

La fine dell´ “Homo Spiens” e l´inizio di una Nuova Era dominata dall´”Homo Percontātionis” o dall´”Homo Notitiae” (le mie scuse per l´uso di questo genitivo che tuttavia trovo appropriato) é ormai alle porte, e mi chiedo come tutti coloro che sono destinati a scomparire o meglio, diciamolo cosí come dev'essere, a morire, per lasciar spazio a ció che verrá, non se siamo preparati come Genere Umano al cambiamento, ma se riusciremo a integrarlo senza esserne distrutti.
Il sorgere del Nuovo Millennio, dopo le importanti convulsioni sociale del Secolo XX, ci ritrova tutti nella Nuova Era della Comunicazione, dove la Globalizzazione é riuscita a mostrarci le fragilità che compongono le Società Terrestri: integrazione Culturale e l´incapacitá di trovare una via di uscita alla pazzia collettiva che si stá appropriando di tutti noi.


Immaginare le rivoluzioni future a livello di genetica, bio-chimica e sociali non é poi cosí difficile: la diversificazione dell´Umanitá, termine che comincia a farmi qualche brivido alla spina dorsale, l´uscita dal Pianeta, il chip integrato come interface al nostro encefalo saranno sicuramente positive, infatti non credo che pericolose regressioni al passato o la stasi evolutiva portino altro risultato se non la fine della propria Umanitá.
Bipolari, depressi, in cerca di una ultima spiaggia, le nostre Societá, non solo quelle ricche, vedono i suoi individui diventare degli autentici avvoltoi, cercando di pigliare tutto ció che possono, subito, adesso, oggi, sensazioni, emozioni, energia, come al passaggio dell´Anno Mille, sentendo che l´Armageddon é vicino.


La Guerra fra le due tendenze dell`Umanitá, “fermiamoci” e “andiamo avanti” é diventata particolarmente feroce, e sembra proprio l´Ultima Battaglia.
Si cercano risposte nella Storia, Filosofia, Musica, Letteratura, Genetica, Biologia, Sociologia, ma la realtà e che ormai, come giá detto viviamo nel “maledettamente ora”!.
Anch´io come tutti mi questiono e cerco di utilizzare la poca logica che mi é permessa in un Universo Terreno dove l´aumento dell´ Entropia Sociale é talmente preoccupante, che a differenza degli ultimi 10000 anni, un individuo da solo puó distruggerci tutti.
Dal punto di vista quantico il contrario potrà essere anche la nostra salvezza: quell´individuo, mutazione fra l´”Homo Sapiens” e il futuro che potrá mostrarci il cammino da seguire!
Credo in questa seconda ipotesi , e penso che la Cultura e l´Arte saranno il motore del cambiamento e rinascita.
Non ridete, non di me ma di voi stessi, non sono un "naif "e la mia analisi é brutale e schietta: mi spiego.
Come tutti sappiamo le paure collettive sono sempre state contrariate dai primordi dell´Umanitá da “esorcismi” di gruppo.
Prendiamo ad esempio il Teatro: esso nasce con uno scopo ben preciso, sin dal mitico Carro di Tespi, passando per il Greco "ἀπὸ μηχανὴς θεός” o nel Latino “Deus ex Machina”, si pretende in fondo riunire la Gente, ed intorno a un fuoco, esorcizzare la paura prima – la Morte.!
L´Arte, e per favore ritiriamo subito le bestialità che accompagnano termini come Arte Concettuale, visto che tutto ha un suo Concetto, Espressione, Necessità e Immortalità, ha sempre avuto queste caratteristiche Universali, ancor prima che si formassero Teoremi sull´ “Estetica” o sul “Bello”.
La nostra Era é una opportunitá unica: tutti siamo diventati scrittori, artisti, fotografi, cuochi...comunicatori di prima linea.
È bellissimo e offre la possibilità di esprimere il meglio dell´”Homo Sapiens” e del suo Universo Creativo Individuale!


La Terapia di Gruppo nell´Era della Comunicazione che viviamo presenta tuttavia qualcosa che non funziona: viviamo il Mondo Virtuale dove “siamo”,“creiamo” e ci “misuriamo” senza renderci conto che le risposte sono date da un interface chiamato PC, anche se sono persone reali che esistono dall´altra parte e interagiscono con noi...manca sempre qualcosa..!
Le ore passano, i giorni, photo shop, corel, la miglior immagine, il testo piú emotivo, “mi piace”, colei o colui di cui siamo diventati “amici” o addirittura “innamorati” per come scrive, per la sua/suo rapiditá di comunicare...é assurdo? No, ma dobbiamo cambiare qualcosa, o molto.
Tutte le espressioni d´Arte o Comunicazione Umana, da cui non escludo il “sesso” devono essere accompagnate da un significato e non fine a se stesse.
Fare sesso senza amore come sport e trattamento per lo stress? Certo ma se lo integrate con l´amore, passa a esistere un senso.
Non é condizione doverosa dell´Arte avere un significato Universale. Il significato non é obbligatoriamente uguale per tutti, ma senza di esso la nostra nuova Era di Comunicazione e Espressione perde il suo senso e capacitá terapeutica.
Abbiamo bisogno di trovare significati e senso nelle Espressioni Artistiche di oggi, rappresentazioni sempre piú individualiste e passeggere..l´ultima foto di un tramonto, per quanto “originale” e “corretta” o “artistica”, si perde nel limbo delle milioni di altre pubblicate in rete nell´ultima ora!
Una tela di Caravaggio o Mondrian sono invece elementi artistici “collettivi” e “universali”! (Caso qualcuno non sia d´accordo sul fatto che siano Universali basta scrivere...)

San Francesco - Caravaggio
Come esorcizzare la paura della Morte?

Come vincere la sfida che il Futuro propone attraverso l´Arte?
Non penso sia piú possible farlo attraverso i “talenti”, le “eccellenze” o il “merito”, visto che ormai siamo totalmente inondati da informazione e pseudo-arte visuale.
Dobbiamo pregare per un Nuovo Messia dell´Arte e della Rete, tecnologie che non possiamo ancora mettere in pratica, affinché tutti questi Universi Creativi Individuali, in tutte le aree di espressione, assumano una loro logica e di modo a vedere quale esorcismo vorremmo soddisfare nel Futuro...forse la Paura dell´Immortalitá!

Nel frattempo, scrivo, leggo, vado a preparare un bel ragú di cinghiale e poi vado a sedermi in spiaggia, cercando di continuare a capire!

by Manuel Faliero Lassi
Accreditato da CS-Comunicati Stampa

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lunedì 13 settembre 2010

XVI Biennale di Flamenco Sevilla 2010

Sivilga, meglio e mi perdonerete, Sevilla (ritengo che i nomi delle Cittá debbano essere trascritti nella loro lingua ufficilae e non tradotti) é un polo Culturale Europeo della maggior importanza.
Sia durante il Franchismo che in Democrazia, il Comune di Sevilla, le sue Genti, hanno promosso e difeso la loro Cultura come pochi.
Conosco ed amo Sevilla, sulla cui Storia e Tradizione potrei scrivere per ore, dalla Culinaria ai grandi Toreri, ma soprattutto la terra del Falmenco.
La XVI Biennale di Flamenco di Sevilla é la Manifestazione Istituzionale che da oltre trent´anni promuove questa Musica, Danza, Sentimento, Melanconia e Allegria che é il Flamenco.

Nessuno Spagnolo da Nord a Sud, da Est a Ovest, rimane indifferente al Flamenco o non l´ho fa suo come Identitá Culturale Nazionale.
Da parte mia, lo faccio mio anch´io!
La Biennale di quest´anno spicca per il suo programma, veramente impressionante per numero di spettacoli a un ritmo freneticamente latino, cosí come per la qualitá degli Artisti interevenienti.
Non mi resta se non segnalare il web site di questa Manifestazione a chi non potrá esserci di persona, e che si terrá dal 15 Settembre al 9 Ottobre 2010.


Bienal de Flamenco Sevilla [2010] Watch more - Videos at Vodpod.

by Manuel Faliero Lassi

venerdì 10 settembre 2010

Salvatore Melillo espone la serie "Sexting" presso Famiglia Margini

Forse non é giusto per Salvatore..ció che é politicamente corretto é prendere il Comunicato Stampa, pubblicarlo assieme ad alcune foto, per poi sentirrmi soddisfatto del lavoro fatto!
Dovrei annunciare la nuova Mostra del giovine Artista Salvatore Melillo, con il titolo "Sexting- ´L´Arte degli Autoscatti Osé", dal 5 Ottobre al 30 Ottobre 2010, presso Famiglia Margini, Via Simone D´Orsenigo 6 a Milano.
Per apparire piú meticoloso, potrei mettere dei link ad alcune “frasi” e analisi “fast food” riportate in alcune testate importanti…e se voglio fare una gran bella figura com Salvatore gli spedisco il formulário 28 C/2 com domande che nessuno gli há mai fatto: “Cos´é l´Arte per te?” - “La tua Arte preannuncia una rivoluzione?” – “Chi sono i tuoi Artisti di riferimento nel Mondo dell´Arte?”…ecc.
Ed ecco che abbiamo anche l´ íntervista che oltre a pubblicare in questo blog, spedisco diligentemente a “chi só io” e Salvatore há finalmente ottenuto una copertura della Mostra che supera in 39, 6% le sue aspettative, ed io sono ogni volta di piú "visibile"…
Ma oggi non andrá cosi!

Salvatore Melillo há come primo merito la scelta del Partner ideale per la sua Mostra: Famiglia Margini. Perché?
In questo Universo dell´Arte pieno di Artisti, Galleristi, Intellettuali, Rivoluzionari, Riformisti e Conservatori, l´Arte aspetta in permanenza i suoi Clienti, in un piedistallo che ogni volta di piú allontana la Gente da un linguaggio che ormai non capisce, visto che lo stesso non puó semplicemente parlare attraverso le sensazioni visive dell´Immagine o acustiche del Suono, ma é regolato dal linguaggio di grandi Guru che pretendono spiegarci in primo luogo quanto siamo ignoranti – non conosciamo quelle bellissime, retoriche e vuote astrazioni come “Arte Concettuale” o “Provocazioni Intellettuali”- per poi abbagliarci, sedurci e in fine , lusingarci per la “nostra scelta” diretta da loro, dopo che ci hanno lasciato come Marionette senza argomenti con cui ribattere
Famiglia Margini propone Arte e Artisti nell´unico modo com cui intendo questo Universo, portandoli “dalla Gente”, in Piazza, in un Castello o in Galleria, lasciando libertá di scelta che comincia nel dire “Ecce Homo”, meglio, ecco l´Artista e la sua Opera..non si tratta di un discorso demagogico o populista e non há nulla di Rivoluzionario…semplicemente cosí deve essere!


Salvatore Mellilo si presenta com l´umiltá del vero Artista.
Colui che há ricercato, studiato, scattato, composto, distrutto le immagini per poi passare tutta questa esperienza sulla tela e com coraggio si espone pubblicamente.
Come giá riferito, ho visto alcune testate proporre analisi “fast food” delle sue Opere, il che m´infastidisce profondamente.
Parlare di Arte Contemporanea é un diritto che tutti hanno, dovendo, tuttavia, avere per lo meno l´onestá intellettuale di non fare copy-paste di “pezzi analitici” giá scritti e riproposti, con lo stesso linguaggio, per altre centinaia di Artisti.
L´Arte Contemporanea permette a chi scrive, giudica o analizza di usare tutti i luogi comuni o stupidaggini che reputa “degne”tecnica molto utilizzata dai “Critici d´Arte per trovare celebrità momentanea e masturbazione mentale!
Dal canto mio ritengo che le Opere proposte com “Sexting”, non racchiudono quelle cariche permanentemente sessuali di amanti e compagnia, indipendentemente dal messaggio che Salvatore vuole passare con esse e che non ho voluto confernare, per mantenere quella libertá per scrutare le tele a modo mio.


Prendiamo ad esempio l´Opera proposta in questa foto…denominatore comune con le altre é sicuramente la ricostruzione di immagini erotiche a partire dagli "scatti" che suggeriscono sempre un "quasi feticcio".
Ciò nonostante, io “vedo” e “sento” sensualità anonima a Bianco e Nero ...e se giro il quadro..mi piace ancora!
Lo metterei nelle pareti di casa mia o del mio ufficio? Si!
È forse questa una Critica Artística? A voi il compito di giudicare, ma mi permetto un consiglio…Salvatore Mellilo é vivo e vegeto, espone le sue Opere dal 5 al 30 Ottobre…perché non andate a parlare com lui, e se siete dei curiosi chiedergli tutto quello che volete -"Salvatore, ma cosa ti é passato per la testa per scegliere questo tema?”, “Salvatore, non hai paura che la gente non compri questa serie?”, “Salvatore ma perché diavolo dipingi?”
Poi alla fine, se il prezzo é giusto, magari com uno sconticino, dopo un bicchiere di vino, gli chiedete un passaggio e vi portate a casa una tela di uno che ci ha messo l´anima!
Dixit!

by Manuel Faliero Lassi
Accreditato da CS-Comunicati Stampa

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martedì 7 settembre 2010

Mostra opere di Renato Guttuso alla Fondazione Magnani Rocca

Sará inaugurata il prossimo 11 Settembre un´importante Mostra antologica delle Opere di Renato Guttuso, presso la Fondazione Magnani Rocca.
La Mostra da l titolo "Passione e Realtá", sotto l´Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica, potrá essesre visitata sino all´8 Dicembre.

L’atelier - olio su tela - 162x130 cm. - 1975
Il numero di Opere presenti, 75, di cui alcune cedute da vari Musei e Collezioni, permette un viaggio nella vita di Guttuso, ritrattando le varie fasi pittoriche dell´ Artista; un´anticipo delle celbrazioni per il Centenatrio della sua nascita.

mercoledì 1 settembre 2010

Rigoletto - Mondovisione RAI 1 per tutti!

RAI 1 presenta in Mondovisione e a partire da Mantova, il 4 - 5 e 6 Settembre 2010, l Ópera divisa in 3 Atti - Rigoletto.
Prodotto da Andrea Andermann, Cinematografia Vittorio Storano e Regia di Marco Bellocchio, drigerá l´Orchestra Sinfonica della RAI il Maestro Zubin Mehta.
Il Cast principale é composto da Placido Domingo nella parte di Rigoletto, Vittorio Grigolo - Il Duca - e Olga Peretyatko - Gilda.
Questo "film" con origini totalmente occidentali, propone la possibilitá di visionare un programma d´Opera di alto livello, rilassante quento una seduta di Reki o Yoga, potendo fuggire al "Grande Fratello" o "Big Brother", scegliendo questo spettacolo che non lascierá ne delusi ne indifferenti.
Raro momento in cui la televisione di stato "fa cultura" sul serio.
Sará sicuramente una produzione da non perdere!

Rigoletto - RAI1 - Watch more Videos at Vodpod

Accreditato da CS-Comunicati Stampa

domenica 29 agosto 2010

La Biennale di Venezia - 115 anni di Storia

É proprio vero!
La Biennale di Venezia ha 115 anni!
Fra Guerre Mondiali, Crisi Internazionali e personaggi polemici, abbiamo imparato come questa Manifestazione d´Arte nasce e sopravvive: marketing, denaro, storie di draghi e principesse, dall´Arte polemica di quel signor Warhol fino alla lingua affililata di quel signor Sgarbi.
Con tutto siamo arrivati all´Anno di Grazia 2010.
Per questo epico fatto deve comunque esistere la sostanza: l´Arte con qualitá in tutte le sue Forme.
Penso non ci rimanga molto da dire, a meno che non volessimo sintetizzare e scrivere una Enciclopedia con per lo meno un centinaio di volumi, per presentare e analizzare questa Manifestazione.


Non vogliamo farlo, visto che La Biennale di Venezia ha supporti informatici che permettono seguirla, dall´Architettura al Cinema, scegliendo le notizie che meglio si adeguano alle aspettative del Lettore.
Ci limitiamo ad aiutare fornendo links per seguire la Biennale nel formato favorito
Buona Biennale!

Antropomorfismi

“La natura è come un arazzo di pregiata fattura intessuto armoniosamente , di cui però vediamo il rovescio e dai fili lenti che vi scorgiamo dobbiamo farci un’idea del disegno nascosto sul dritto
J.D.Barrow
La serie dei Finman (final man) aveva l’ardita pretesa di catalogare l’incatalogabile, cioè i molteplici aspetti dell’antropomorfismo nella rappresentazione artistica.
L’attitudine a vedere volti dove è difficile individuarli riguarda la percezione, o meglio riguarda la psicologia della percezione e il grado di ambiguità che certe immagini nascondono. I fin man erano un pretesto per cercare di ogni immagine il suo lato nascosto, un pò come capovolgere un quadro di un paesaggio e scoprirvi qualcosa che prima ci era sfuggita: agli inizi degli anni ottanta i miei finman potevano vantare una schiera di illustri precursori più o meno famosi, il quale albero genealogico risaliva agli albori della storia dell’arte.
Fin troppo ovvio è iniziare l’elenco che cercherò a grandi linee di stilare, con i naturalistici e oleosi personaggi di Arcimboldo.

Giuseppe Arcimboldo - ca. 1590 - Museo Civico Cremona
Questo geniale artista vissuto nel 1500, ha usato qualsiasi cosa (fauna, flora e oggetti di uso comune) per rappresentare il volto umano, ha letteralmente capovolto il punto di vista dell’osservatore, dipingendo personaggi composti di cose che non avevano nulla a che fare con l’anatomia di un corpo umano; il suo meme ha profondamente segnato la storia dell’arte, tanto da creare quasi una scuola di pensiero che attraverso i secoli arriva fino ai nostri tempi, lasciando tracce visionarie nelle opere di artisti quali Joss de Momper e e Louis Poyet.

Joss De Momper  - Anthropomorphic Landscape 1600
Ma probabilmente nè Arcimboldo nè Joss De Momper conobbero mai gli altri aspetti di questa tendenza che già era radicata nell’arte africana  - mi riferisco agli anonimi scultori nigeriani de “la faccia di Zuma Rock” e agli intagliatori di maschere e feticci lignei dell’Africa equatoriale- e non di meno nell’arte polinesiana, con gli intrecciatori delle brutali divinità di paglia del pacifico e con i primitivi scultori dell’Isola di Pasqua; per non pensare ad alcuni ideogrammi cinesi e giapponesi che hanno evidenti caretteristiche antropomorfiche o altrimenti agli assemblaggi rituali di pietre del popolo degli Inuit, i quali erigevano precarie sculture dalle vaghe sembianze umane che si mimetizzavano in un paesaggio fatto solo di rocce e ghiaccio.
Nel novecento, questa sensibilità taoista si ritrova negli strani minerali dal volto umano del Conte Juva Antonin Juritzky (cfr. Testa d’uomo, 1948) il quale, a metà tra archeologia e arte, sosteneva che le pietre da lui trovate e raccolte nella regione francese di Levallois, non erano altro che antichi reperti di artisti preistorici, forse gli stessi residenti del continente sommerso di Atlantide.
Proprio nel XX° secolo, la lista dei nomi che abbracciano la scuola di pensiero dell’antropomorfismo, si arricchisce di altre geniali visioni, ampiamente e individualmente sviluppate da artisti quali Paul Klee, Salvador Dalì, Enrico Baj (soprattutto nei quadri giovanili), Jean Dubuffet,Asger Jorn, Alighiero Boetti e dal pittore contemporaneo afroamericano David G. Wilson; e nemmeno a mio avviso si possono trascurare gli sviluppi (a me molto cari) della visione antropomorfica in una disciplina artistica considerata di serie b, ovvero la comics art: chi non ricorda i primi cartoni animati degli anni trenta di Walt Disney, dove ogni oggetto aveva evidenti caratteristiche umane? Fino ad arrivare negli anni sessanta e settanta del novecento dove la fine del futuro è celebrata dalle creature mutanti del geniale maestro Jack Kirby, disegnatore della Marvel comics.


I miei finman anelavano a riassumere tutte queste multiformi tendenze e perciò la stessa connotazione stilistica era ridotta al minimo.
I finman riflettevano l’impossibilità dello stile e nascevano proprio da questa impossibilità. Questa diversità superficiale sottintendeva però un “superstile”: l’uomo di cartone e l’uomo con occhi,naso e bocca avevano un denominatore comune proprio nel fatto che erano così diversi tra loro.
Indirettamente, finman era anche una riflessione sulla complessità biologica, una riflessione sulla insensata prevaricazione di alcune etnie su altre e attraverso l’ambiguità dei segni cercava una umile ma chiara dimostrazione di quella irreparabile “rottura di simmetria” responsabile dell’enorme varietà e complessità del mondo visibile e invisibile.
L’intento di questo breve testo non è esaustivo ma piuttosto selettivo e potrebbe risultare comunque che alcuni nomi o alcuni aspetti dell’argomento trattato siano stati casualmente o volontariamente omessi: uno di questi aspetti è l’influenza sulla pubblicità del pensiero antropomorfico e questo potrebbe essere un buon argomento da sviluppare in futuro.

By Marco Lavagetto
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