domenica 31 ottobre 2010

ARTE in Fiera 2010 - Immagina 12

IMMAGINA 12 arriva alla dodicesima edizione con un bagaglio di risultati notevoli che, in breve tempo, l'hanno portata ad essere una delle fiere importanti nel panorama artistico nazionale. L'edizione precedente ha visto il gran completo nei 2 padiglioni di 12.000 mq con la presenza di 138 gallerie, 14 case editrici e l'Accademia di Belle Arti di Bologna.


La manifestazione è ulteriormente cresciuta sia per quanto riguarda la qualità delle gallerie che hanno esposto, sia per il numero dei visitatori; molto buono è stato anche il livello delle vendite che ha confermato, con numeri di tutto rispetto, il vivace interesse del collezionismo di una delle zone economicamente più importanti d'Italia. Da sottolineare è l'impegno della campagna pubblicitaria che, così come nell'edizione del 2009, vedrà, tra l'altro, il coinvolgimento delle tre reti radiofoniche nazionali (Radio Rai 1, 2,3), Radio 24, le riviste del settore, i quotidiani, le radio e le televisioni locali. IMMAGINA si presenta ancora una volta con prezzi estremamente corretti e con un progetto espositivo di grande qualità ed eleganza.

26-29 Novembre 2010 
Direttore Artistico: Renzo Mezzacapo 
Organizzazione: S.I.P.E.R. Fiere di Reggio Emilia 
Via Filangieri, 15 - 42100 - Reggio Emilia 
Tel. 0522/503511 
info@fierereggioemilia.it

giovedì 28 ottobre 2010

L’unica rivista che non utilizza carta. (la liberta’ e’ sul bordo)

Spiccioli è la sola rivista d’arte contemporanea che è essa stessa opera d’arte. Si tratta, infatti, di una rivista che è anche oggetto e scultura. Se le riviste tradizionali sono destinate a diventare carta straccia, Spiccioli resta! Spiccioli è realizzata da un collettivo di giovani che preferisce restare nell’anonimato; ribalta tutte le regole dell’editoria classica. 


Non ci sono argomenti prestabiliti, né punti fermi. Spiccioli sono frasi stampigliate sulla terra con caratteri tipografici; le sue sono pagine da leggere e palpare, ma anche da mangiare e odorare: i testi sono scritti solo sul bordo,  invertendo il legame tra orizzontale e verticale. La redazione si trova su un’isola, è un laboratorio di ceramica a cielo aperto che cuoce i numeri in una sola notte e imprime i caratteri sulla materia viva, regalando nuova profondità, fisica e mentale, alla scrittura. 
Nel contemporaneità in cui tutto il sapere umano passa all’interno della rete, Spiccioli  si presenta con un carattere tipografico dotato di un volume ben definito e di una viva presenza nello spazio. Sono 3 i numeri della rivista fino usciti: Biscotti, Borsetta e Carta igienica a bomba-spaccali. 


Ogni edizione, che non ha una cadenza definita (il processo creativo non è organizzabile!) è realizzata in quindici esemplari, reperibili unicamente all’interno del sito acronimo.org. 
Il messaggio di Spiccioli è: io non ho idea, tu non hai idea, egli non ha idea, noi non abbiamo idea, voi non avete idea, essi non hanno idea. Spiccioli è un progetto acronimo.org Spiccioli  si ispira alla rivista oggetto concepita da Ettore Sottsass attraverso le “ceramiche libro”.
Il terzo numero di Spiccioli Carta igienica a bomba-spaccali  verrà presentato in anteprima giovedì 28 ottobre alle h. 19.00 presso Erastudio Apartment Gallery, Via Palermo 5, Milano La mostra Senses  ed il progetto  Spiccioli condividono l’interesse per una fruizione dell’arte attraverso tutti e cinque i sensi, sviluppando inaspettati rapporti sinestetici tra gli stessi.

sabato 16 ottobre 2010

Quinta Edizione Premio Internazionale Arte Laguna

L’Associazione Culturale MoCA (Modern Contemporary Art), in collaborazione con lo Studio Arte Laguna, indice la Quinta Edizione del Premio Internazionale “Arte Laguna” finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea. La dotazione complessiva del Premio è di € 100.000 Il Premio è patrocinato tra gli altri dal Ministero degli Esteri, Regione del Veneto, Istituto Europeo di Design. Il concorso prevede l’assegnazione di premi in denaro, l’allestimento di un’importante esposizione collettiva presso l’Arsenale di Venezia, mostre in Gallerie d’Arte/Spazi espositivi, Residenze d'Arte e pubblicazione del catalogo. Il Premio, a tema libero, si suddivide in cinque sezioni: pittura, scultura, arte fotografica, video arte e performance.


Il Premio è aperto a tutti gli Artisti, senza limiti di età, sesso, nazionalità o altra qualificazione. Ogni artista può partecipare con una o due opere anche a più sezioni. Di seguito le specifiche tecniche:
Pittura - opere realizzate in piena libertà stilistica e tecnica (olio, tempera, acrilico, inchiostro, vinile, acquerello, grafite, matita, collage, etc.) e su qualsiasi supporto (tela, carta, legno, plastica, ferro, etc.). Le misure massime consentite per ogni opera sono di cm 150 per lato.
Scultura e installazione - opere create in qualsiasi materiale organico o inorganico. Le opere possono anche avvalersi di suoni, luci, video e movimenti meccanici o elettrici. È possibile presentare le opere in forma di progetto digitale fotografico. Le misure massime consentite per ogni opera sono: base 4 metri, profondità 4 metri, altezza 4 metri, peso 150 kg. L'autore dell'installazione, qualora venga selezionato per la mostra collettiva dei finalisti, dovrà fornire all'organizzazione del premio tutti i materiali necessari per l'allestimento dell'opera e sovraintendere personalmente all'allestimento stesso.
Arte fotografica - fotografie su supporto analogico in b/n e a colori, fotografie digitali in b/n e a colori, elaborazioni digitali in b/n e a colori, opere interamente realizzate al computer. Le misure massime consentite per ogni opera sono di 150 cm per lato.
Video Arte e animazione - video, film e opere realizzate con tutte le tecniche di animazione su qualsiasi supporto digitale e analogico. Le opere dovranno durare un massimo di 15 minuti, titoli di apertura e di coda compresi. Per la mostra finale sono richieste le opere originali riversate o salvate su DVD in alta qualità e in formati compatibili con i più diffusi strumenti di lettura.
Performance - ogni artista o gruppo di artisti può partecipare con una o 2 perfomances che potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica e forma espressiva e con l’ausilio di qualsiasi materiale di supporto (video, musica ecc. che dovranno essere fornite e allestite dall’artista stesso qualora l’opera venga scelta tra le finaliste). Ogni singola performance dovrà avere una durata massima di 10 minuti e potrà coinvolgere un numero massimo di 5 artisti. Per le opere che prevedono musica o immagini non originali devono essere garantiti tutti i copyright ed i diritti Siae qualora necessari.

mercoledì 13 ottobre 2010

"Attraverso le Tenebre" negli spazi della Galleria d'Arte Moderna "Raccolta Lercaro”

La mostra “Attraverso le tenebre. Goya, Battaglia, Samorì” è ospitata negli spazi della .Galleria d'Arte Moderna "Raccolta Lercaro”di Bologna sino al prossimo 9 Gennaio 2011. Nella mostra "Attraverso le tenebre. Goya, Battaglia, Samorì, curata da Andrea Dall’Asta S.I., Gigliola Foschi e Michele Tavola, sono accostati i lavori di tre artisti molto diversi tra loro per riflettere sulla realtà del male, nell’intento di individuare percorsi che siano capaci di suscitare nell’uomo il desiderio di un bene rivolto all’intera comunità. 


Los desastres de la guerra - serie di ottantadue acqueforti realizzate da Francisco Goya tra il 1810 e il 1820, di cui la Raccolta Lercaro presenta un’ampia selezione - è uno spietato documento che testimonia la violenza perpetrata dall’occupazione francese della Spagna.
Occupazione che si concluderà nel 1813 per continuare, però, con la tragedia dell’instaurazione di una monarchia assoluta che farà precipitare il paese in uno dei momenti più cupi della sua storia. Il vero protagonista delle incisioni di Goya è il male. 
Le scene sono raccapriccianti: mutilazione di corpi, fucilazioni, corpi impiccati, impalati. 
Persone percosse a morte, giustiziate, evirate, decapitate. Simili a epigrafi tombali, le scene si presentano come un lacerante urlo, cupo e sordo. Il tratto è nervoso e graffiante. Il disegno appare come tracciato con la cenere dei cadaveri, quasi fossero “istantanee dell’orrore” nelle quali Goya mostra la malvagità della natura umana. “Per questo eravate nati” - scrive Goya in un’acquaforte.

Los desastres de la guerra - Acquaforte, puntasecca
La morte appare l’unico esito dell’esperienza umana.
Tra le vittime più illustri della guerra, in mezzo a tutte queste macerie, c’è anche la Verità, raffigurata sotto le spoglie di una donna angelica illuminata da una luce trascendente (così compare nelle ultime acqueforti): risusciterà forse nel momento in cui gli uomini avranno imparato dalle proprie meschinità, per suggellare un nuovo patto con l’umanità? Con una quarantina di scatti fotografici di un teso e contrastato bianco e nero, Letizia Battaglia - fotografa di fama internazionale e vincitrice, tra gli altri, del prestigioso premio “W. Eugene Smith Award” - documenta gli “anni di piombo” della città di Palermo, testimoniando l’atrocità della violenza che lacera la vita della sua città. Nelle foto dei delitti di mafia, negli sguardi dei morti ammazzati, nei volti carichi di dolore di bambini e di donne, l’autrice invita a prendere coscienza del male dentro e fuori di noi per combatterlo, per lottare e realizzare una società diversa, che sappia reagire alle tragedie della corruzione e della sopraffazione. 
Una madre piange il figlio appena ucciso. 
Un corpo è stato dilaniato dalle pallottole. Tuttavia, le sue fotografie non sono una semplice testimonianza. Il suo sguardo non è mai distaccato, ma abitato da un senso di partecipazione e di sofferenza che parla di vita. Le sue immagini sono piene di una compassione che ci rende solidali con la vita degli altri e ci invita a un impegno civile e personale. Tragedie che l’uomo ha vissuto da sempre, nel passato, nel presente. Le immagini di Francisco Goya e di Letizia Battaglia si pongono come metafore del male, come immagini di una notte nera che l’uomo è chiamato ad attraversare. 
Il male è una realtà che l’uomo non può semplicemente subire. Ma come superare questo abisso del non senso? Come vincere l’indifferenza che ci rende sordi al richiamo di un impegno contro gli orrori del male? A conclusione del percorso dei lavori dei due autori citati è posta una Via Crucis, espressamente commissionata dalla Raccolta Lercaro al giovane artista romagnolo Nicola Samorì. 
Attraverso un linguaggio visionario che procede per strappi e lacerazioni, l’autore dipinge dettagli che alludono allo sviluppo narrativo delle singole scene, suggerendo la continua lotta tra vita e morte, verità e menzogna, luce e tenebre. 
La vita non si svolge secondo uno sviluppo lineare, ma è un campo di battaglia in cui l’uomo è chiamato a compiere le proprie scelte. Come ci indica la Via Crucis, in questo terribile cammino verso la morte Gesù assume su di sé la “Croce” del male che abita il mondo e il cuore di ogni uomo, per liberarci, per indicarci vie di liberazione, percorsi di redenzione. 
Gesù porta sulle proprie spalle il peccato del mondo, affinché impariamo a convertirlo in strumento di vita. Il Suo è un invito a percorrere cammini di responsabilità nella prospettiva di una civiltà che non si fondi sulla violenza ma sulla condivisione dei valori.

Andrea Dall’Asta S.I.

Tenebre in mostra - Watch more Videos at Vodpod.

sabato 2 ottobre 2010

Salvador Dalí a Palazzo Reale

Mostra di Salvador Dalí arriva a Milano.
Inaugurata a Palazzo Reale il 22 settembre e terminerá il 30 gennaio 2011.
L’esposizione, curata da Vincenzo Trione, è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueres e si avvale di importanti prestiti provenienti da musei nazionali e internazionali.

L’allestimento è a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí: autore, insieme con il Maestro surrealista, della sala Mae West nel museo di Figueres e del famoso sofà Dalilips. 


Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione contemporanea.
Chiude il percorso il cortometraggio Destino di Salvador Dalì e Walt Disney, mai proiettato in Italia.