domenica 29 agosto 2010

La Biennale di Venezia - 115 anni di Storia

É proprio vero!
La Biennale di Venezia ha 115 anni!
Fra Guerre Mondiali, Crisi Internazionali e personaggi polemici, abbiamo imparato come questa Manifestazione d´Arte nasce e sopravvive: marketing, denaro, storie di draghi e principesse, dall´Arte polemica di quel signor Warhol fino alla lingua affililata di quel signor Sgarbi.
Con tutto siamo arrivati all´Anno di Grazia 2010.
Per questo epico fatto deve comunque esistere la sostanza: l´Arte con qualitá in tutte le sue Forme.
Penso non ci rimanga molto da dire, a meno che non volessimo sintetizzare e scrivere una Enciclopedia con per lo meno un centinaio di volumi, per presentare e analizzare questa Manifestazione.


Non vogliamo farlo, visto che La Biennale di Venezia ha supporti informatici che permettono seguirla, dall´Architettura al Cinema, scegliendo le notizie che meglio si adeguano alle aspettative del Lettore.
Ci limitiamo ad aiutare fornendo links per seguire la Biennale nel formato favorito
Buona Biennale!

Antropomorfismi

“La natura è come un arazzo di pregiata fattura intessuto armoniosamente , di cui però vediamo il rovescio e dai fili lenti che vi scorgiamo dobbiamo farci un’idea del disegno nascosto sul dritto
J.D.Barrow
La serie dei Finman (final man) aveva l’ardita pretesa di catalogare l’incatalogabile, cioè i molteplici aspetti dell’antropomorfismo nella rappresentazione artistica.
L’attitudine a vedere volti dove è difficile individuarli riguarda la percezione, o meglio riguarda la psicologia della percezione e il grado di ambiguità che certe immagini nascondono. I fin man erano un pretesto per cercare di ogni immagine il suo lato nascosto, un pò come capovolgere un quadro di un paesaggio e scoprirvi qualcosa che prima ci era sfuggita: agli inizi degli anni ottanta i miei finman potevano vantare una schiera di illustri precursori più o meno famosi, il quale albero genealogico risaliva agli albori della storia dell’arte.
Fin troppo ovvio è iniziare l’elenco che cercherò a grandi linee di stilare, con i naturalistici e oleosi personaggi di Arcimboldo.

Giuseppe Arcimboldo - ca. 1590 - Museo Civico Cremona
Questo geniale artista vissuto nel 1500, ha usato qualsiasi cosa (fauna, flora e oggetti di uso comune) per rappresentare il volto umano, ha letteralmente capovolto il punto di vista dell’osservatore, dipingendo personaggi composti di cose che non avevano nulla a che fare con l’anatomia di un corpo umano; il suo meme ha profondamente segnato la storia dell’arte, tanto da creare quasi una scuola di pensiero che attraverso i secoli arriva fino ai nostri tempi, lasciando tracce visionarie nelle opere di artisti quali Joss de Momper e e Louis Poyet.

Joss De Momper  - Anthropomorphic Landscape 1600
Ma probabilmente nè Arcimboldo nè Joss De Momper conobbero mai gli altri aspetti di questa tendenza che già era radicata nell’arte africana  - mi riferisco agli anonimi scultori nigeriani de “la faccia di Zuma Rock” e agli intagliatori di maschere e feticci lignei dell’Africa equatoriale- e non di meno nell’arte polinesiana, con gli intrecciatori delle brutali divinità di paglia del pacifico e con i primitivi scultori dell’Isola di Pasqua; per non pensare ad alcuni ideogrammi cinesi e giapponesi che hanno evidenti caretteristiche antropomorfiche o altrimenti agli assemblaggi rituali di pietre del popolo degli Inuit, i quali erigevano precarie sculture dalle vaghe sembianze umane che si mimetizzavano in un paesaggio fatto solo di rocce e ghiaccio.
Nel novecento, questa sensibilità taoista si ritrova negli strani minerali dal volto umano del Conte Juva Antonin Juritzky (cfr. Testa d’uomo, 1948) il quale, a metà tra archeologia e arte, sosteneva che le pietre da lui trovate e raccolte nella regione francese di Levallois, non erano altro che antichi reperti di artisti preistorici, forse gli stessi residenti del continente sommerso di Atlantide.
Proprio nel XX° secolo, la lista dei nomi che abbracciano la scuola di pensiero dell’antropomorfismo, si arricchisce di altre geniali visioni, ampiamente e individualmente sviluppate da artisti quali Paul Klee, Salvador Dalì, Enrico Baj (soprattutto nei quadri giovanili), Jean Dubuffet,Asger Jorn, Alighiero Boetti e dal pittore contemporaneo afroamericano David G. Wilson; e nemmeno a mio avviso si possono trascurare gli sviluppi (a me molto cari) della visione antropomorfica in una disciplina artistica considerata di serie b, ovvero la comics art: chi non ricorda i primi cartoni animati degli anni trenta di Walt Disney, dove ogni oggetto aveva evidenti caratteristiche umane? Fino ad arrivare negli anni sessanta e settanta del novecento dove la fine del futuro è celebrata dalle creature mutanti del geniale maestro Jack Kirby, disegnatore della Marvel comics.


I miei finman anelavano a riassumere tutte queste multiformi tendenze e perciò la stessa connotazione stilistica era ridotta al minimo.
I finman riflettevano l’impossibilità dello stile e nascevano proprio da questa impossibilità. Questa diversità superficiale sottintendeva però un “superstile”: l’uomo di cartone e l’uomo con occhi,naso e bocca avevano un denominatore comune proprio nel fatto che erano così diversi tra loro.
Indirettamente, finman era anche una riflessione sulla complessità biologica, una riflessione sulla insensata prevaricazione di alcune etnie su altre e attraverso l’ambiguità dei segni cercava una umile ma chiara dimostrazione di quella irreparabile “rottura di simmetria” responsabile dell’enorme varietà e complessità del mondo visibile e invisibile.
L’intento di questo breve testo non è esaustivo ma piuttosto selettivo e potrebbe risultare comunque che alcuni nomi o alcuni aspetti dell’argomento trattato siano stati casualmente o volontariamente omessi: uno di questi aspetti è l’influenza sulla pubblicità del pensiero antropomorfico e questo potrebbe essere un buon argomento da sviluppare in futuro.

By Marco Lavagetto
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venerdì 27 agosto 2010

Fernando Pessoa nel Museo da Lingua Portuguesa

L' Esposizione multimediale sullo Scrittore, Poeta e Critico Letterario portoghese Fernando Pessoa, é stata inaugurata al Museo da Lingua Portuguesa São Paulo - Brasile, lo scorso 24 Agosto é potrá essere visitata sino al 30 Gennaio 2011.


Dal titolo "Plural como o Universo", ha come obbiettivo principale offrire ai visitatori un viaggio sensoriale attraverso l"Universo Creativo" di Fernando Pessoa, Poeta moderno di una Nazione.
Nato a Lisbona nel 1888, Fernando Pessoa ha trascorso parte dell'infanzia e dell'adolescenza a Durban, Sud Africa, dove ha ricevuto un'educazione inglese. Tornato in Portogallo con 17 anni, ha lavorato come traduttore e dedicò il suo tempo libero alla letteratura.

Ritratto di Fernando Pessoa del Futurista Almada Negreiros
Oleo su tela - 210x210 -Museo da Cidade de Lisboa
Ha scritto con vari nomi d´Arte, tra i quali Alberto Caeiro, Alvaro de Campos e Ricardo Reis, Poesie, Racconti, Saggi e Recensioni per varie pubblicazioni.
Quando morì, nel 1935, non era ben noto anche nel suo Paese (fatto comune a molti Artistri, ma la scoperta di manoscritti e dattiloscritti pubblicati piú tardi, ne hanoo fatto uno dei più grandi Scrittori della Letteratura Occidentale.
Abbiamo scelto questa Poesia fra le numerose da lui scritte, che per buon gusto preferiamo mantenere nella sua Lingua originale.

Alberto Caeiro (Nome d´Arte)
Quando Eu
Quando eu não te tinha
Amava a Natureza como um monge calmo a Cristo.
Agora amo a Natureza
Como um monge calmo à Virgem Maria,
Religiosamente, a meu modo, como dantes,
Mas de outra maneira mais comovida e próxima ...
Vejo melhor os rios quando vou contigo
Pelos campos até à beira dos rios;
Sentado a teu lado reparando nas nuvens
Reparo nelas melhor —
Tu não me tiraste a Natureza ...
Tu mudaste a Natureza ...
Trouxeste-me a Natureza para o pé de mim,
Por tu existires vejo-a melhor, mas a mesma,
Por tu me amares, amo-a do mesmo modo, mas mais,
Por tu me escolheres para te ter e te amar,
Os meus olhos fitaram-na mais demoradamente
Sobre todas as cousas.
Não me arrependo do que fui outrora
Porque ainda o sou.

by Manuel Faliero Lassi
Ringraziamenti - Manuela Furtado
Accreditato da CS-Comunicati Stampa

lunedì 23 agosto 2010

Domenico Ghirlandaio e il Rinascimento Fiorentino al Museo Thyssen-Bornemisza..e qualcosa in piú!

La notizia in se é semplice: fino al 10 Ottobre 2010 sará patente al pubblico, presso il Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, una esposizione del Ghirlandaio e altri contemporanei dal titolo “Ghirlandaio y el Renacimiento en Florencia”.
Opera centrale dell´Esposizione é il ritratto di Giovanna degli Albizzi Tornabuoni, realizzato dal Ghirlandaio su commissione nel 1489.


Si potrebbe concludere qui o allungare di varie pagine, analizando il ritratto, descrivendo il contesto storico o semplicemente presentando il resto della Collezione e degli Artisti in essa rappresentati.
Ma non é questo il mio obbiettivo.

La visita che ho potuto effettuare al Museo dovrebbe descrivere le molte virtú delle Opere e Artisti giá universalmente conosciute, catalogate, valutate e descritte, ma ció che pretendo in questo caso é lasciare una nota sull´eccelente capacitá del Museo Thyssen-Bornemisza nell´organizzare questa Esposizione e specialmente l´utilizzo, oltre ai media, del web site come pochi Enti o Istituzioni sanno fare.


Il Catalogo é un´altra “opera prima”, da visionare e conservare.
Se non vi é possibile visitare Madrid e l´Esposizione, consolatevi attraverso la visita virtuale che il Museo mette a disposizione.

VISITA VIRTUALE

Per “fare bene” in rete ci vuole solo un pó di buon gusto e senso del “bello”, alleati a “pazienza”.
Naturalmente, complimenti al Museo Thyssen-Bornemisza.
Dixit!

by Mnauel Faliero Lassi
Accreditato da CS-Comunicati Stampa

domenica 22 agosto 2010

Esposizione di Gino Loperfido nella Galleria Tavassi Arte

Gino Loperfido espone 33 opere nella Galleria Tavassi Arte a Porto Cervo, dal 4 all´11 Settembre 2010.


Pittore, Scultore e Designer, Gino Loperfido é un´Artista la cui voglia di esprimersi é un´atto al quale non puó rinunciare.
Attraverso la sua Pittura e il Disegno l´espressione non permette, a chi cerca di utilizzarla come uno specchio, di cogliere i pensieri e gli umori celati in esse: nessuna capacitá empatica vi riesce.
Tuttavia il Disegno, utilizzato da molti Artisti che poi si ritengono Pittori, é la base sulla quale sviluppa la sua cretivitá pittorica, da cui, forse, possiamo intravedere l´anima curiosa e permenentemente alla ricerca di un significato.


La necessitá del "Concetto" (non certo di quell´Arte Concettuale ormai sulla bocca di tutti) si esprime poi nel Design.
Artista che ha vissuto e vive le sue esperienze, sapendole interpretare e gestire in modo sapiente, é in costante Evoluzione.
Non essendo un Surrealista, notiamo con piacere una traccia grafica piú che pittorica, che ricorda Dalí.
Un´Artista Contemporaneo Italiano...dixit!
http://www.loperfido.it/
http://www.equilibriarte.org/site/loperfido

by Manuel Faliero Lassi
Accreditato da CS-Comunicati Stampa
Safe Creative #1009047236068

sabato 21 agosto 2010

Installazione di Anri Sala al MMK Museum für Moderne Kunst Frankfurt

Anri Sala presenta al MMK di Frankfurt la doppia installazione dal titolo “Title Suspended”.
Composta da due mani plastiche ricoperte da guanti viola, in un contrasto cielo-terra fra immobilismo e movimento, carico di umorismo sempre di buon gusto, per richiamare alla nostra mente altre dita stese che quasi si toccano (vedi affresco Michelangelo).
La mostra inaugurata ieri, potrá essere visitata sino al 30 Ottobre 2010.


Anri Sala è nato nel 1974 a Tirana, in Albania ed è ampiamente considerato uno degli Artisti piú promettenti dello scenario contemporaneo.
In Italia é conosciuto come Cineasta per aver vinto nel 2001 il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia. 

by: Manuel Faliero Lassi
Accreditato da CS-Comunicati Stampa

giovedì 19 agosto 2010

Villa d' Este aperture serali ogni Venerdi e Sabato, fino all'11 settembre 2010

Villa d´Este, Patrimonio Mondiale decretato dall UNESCO, é uno dei capolavori del Rinascimento.
La Villa potrá essere visitata la sera, ogni Venerdi e Sabato, fino all´11 Settembre 2010.


Orario di apertura: 20.30-00.00 (ultimo ingresso ore 23.00)
Costo del biglietto: 10,00€ intero; 6,00€ ridotto.
Gratuito: 0-13 anni
Ridotto: 14-18 anni e over 65 anni (previa presentazione di un documento di identità)

Si puó acquistare il biglietto anche su internet: scegli il tasto BIGLIETTERIA ONLINE nel menù del sito http://www.villadestetivoli.info/

mercoledì 18 agosto 2010

Sarzana: Mostra Nazionale di Antiquariato

Antiquariato e Sarzana è un connubio dalle radici profonde.
La guida di Sarzana del Torritti pubblicata nel 1963 cita Via Mascardi come via degli antiquari, una tradizione che è rimasta viva tanto che ancora oggi le vie del centro storico sono "popolate" da negozi e da botteghe di artigiani. Nel 1965 dalla volontà degli Antiquari Sarzanesi nasce “La Soffitta nella strada”, mentre “La Mostra Nazionale dell’Antiquariato”, giunta alla XXXI edizione, è successiva.

http://www.sarzanaantiquariato.it/

Leggiamo in un catalogo della Mostra Nazionale:
“La città di Sarzana, storicamente conosciuta per i suoi alti momenti di espressione artistica e culturale e, con essa, l'Amministrazione Comunale, non possono che plaudire alla tenacia ed alla professionalità degli organizzatori della Mostra Nazionale dell'Antiquariato.

È grazie a Loro, infatti, che il Palazzo degli Studi di Via L. Neri, nel mese di Agosto fino al 23, si trasforma in una “kermesse" di piccoli salotti antiquari i quali rappresentano, nella loro originalità e professionalità, un'alta immagine di un mercato che, nel tempo, per estensione e qualità, ha acquisito unanimi consensi.



Soffitta nella Strada. Sarzana Agosto 2010, posted with vodpod

Turner y los Maestros en Museo del Prado

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Organizada por la Tate Britain, en colaboración con la Réunion des Musées Nationaux y Galeries Nationales du Grand Palais y el Museo Nacional del Prado.

El Museo del Prado abre al público la gran exposición Turner y los Maestros, procedente de Londres (Tate Britain, del 23 de septiembre de 2009 al 31 de enero de 2010) y París (Grand Palais, del 22 de febrero al 24 de mayo). La exposición pone de manifiesto que el artista británico realizó su obra con perfecta conciencia de la pintura de los maestros antiguos, a los que estudió en profundidad, sin dejar de prestar atención a la aportación de algunos de sus contemporáneos.


La exposición plantea por primera vez un diálogo entre las obras más relevantes del artista, las de los maestros de otras épocas y los de la suya propia. En el Museo del Prado, donde se expondrán un total de 80 obras procedentes de instituciones y colecciones europeas y norteamericanas, se incluirán algunas novedades con respecto a las muestras de Londres y París como Sombra y oscuridad. La víspera del Diluvio, Luz y color. La mañana después del Diluvio y Paz. Entierro en el mar, tres obras maestras que Turner realizó al final de su carrera.

Con voluntad de totalidad, Turner y los Maestros pretende que el visitante pueda percibir el alcance de los vínculos de artista con otros pintores muy destacados como Rembrandt, Rubens o Claudio de Lorena, entre otros, y el modo profundamente original en que asimiló su influencia desde el período inicial de su carrera a sus últimas composiciones.



Turner y los Maestros, posted with vodpod

sabato 14 agosto 2010

Skin Exhibition at Wellcome Collection

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London - At Wellcome Collection the 'Skin' exhibition invites you to re-evaluate the largest and probably most overlooked human organ. We consider the changing importance of skin, from anatomical thought in the 16th century through to contemporary artistic exploration.

Covering four themes (Objects, Marks, Impressions and Afterlives), 'Skin' takes a philosophical approach. It begins by looking at the skin as a frontier between the inside and the outside of the body. Early anatomists saw it as having little value and sought to flay it to reveal the workings of the body beneath.

The exhibition then moves to look at the skin as a living document: with tattoos, scars, wrinkles or various pathologies, our skin tells a story of our life so far. Finally, the skin is considered as a sensory organ of touch and as a delicate threshold between life and death.

Skin Lab, which features artistic responses to cutting-edge research and technological developments in skin science from the mid-20th century onwards, will complement the exhibition.

The exhibition contains human remains and graphic images.
Please call on 020 7611 2222 if you would like further information.



Skin exhibition tour (HD) , posted with vodpod

martedì 10 agosto 2010

Ana Lima Netto, la pittura e l´inquietudine di una coscienza

Fra centinaia di Artisti perché scrivere qualcosa su Ana Lima Netto?
Sulla sua Arte, certamente meritevole e sulla quale pretendo realizzare alcune considerazioni, é effettivamente una ragione scontata per ritrovarmi qui a scrivere.
Tuttavia non posso dissociare l´Essere dalla sue Opere.

Ana, per i curiosi, é nata a Lisbona nel 1960, una grande Capitale europea di una Nazione "troppo piccola" nel Marketing dell´Arte, distorto  e praticamente inesistente, per lo meno in questo hanno di grazia del 2010.
Architetta, é un´anima tormentata dal lato nero della natura umana, che cerca disperatamente di rappresentare e esorcizzare nei suoi vari passaggi aristici e nelle tecniche che utilizza.
I suoi "periodi artistici" sono stati definiti da alcuni come inizialmente vicini all' Impressionismo o al Puntinismo, durante gli anni 90, passando per fasi Minimaliste e quel che si voglia credere..

La serie "Triades" , presentata nel 2000, e completamente venduta durante l´Esposizione, ranncontava la storia di una tribú, esseri divini alieni, piú cari a un antropomorfismo religioso che ad esseri umani, ma anch´essi macchiati dalle paure e violenze, esorcizzate nella rapresentazzione di strutture formali e colori semplici, fusi in tono sapiente.

Triades - Alleluia Nasceu - acrilico su tela - 130x90 cm - 1999

"Tormento e disfacimento di una Donna completa" suggerisce l´amico Giuseppe: e sí che ha riassunto la Donna e la sua Arte.

Ana ha sempre prediletto dipingere Serie; non in "serie", ma Serie dove un´ unica tela o disegno non poteva, ne puó, riassumere l´angoscia di rappresentare e soprattutto scacciare i demoni.
La ricerca permanente per sintetizzare le sue opere, l´hanno portata a esperienze radicali, dove la necessitá di ritirare il superfluo dalle tele, per rilevare la purezza del messaggio, a volte diventa esasperata.

Nel 2001 presenta una tematica controversa: non piú colori e lavori senza titoli...umani-neri "disegnati" su "nero" e ció che in sintesi rimane, ed é rilevante, l´impronta di un volto, che si assomiglia a una sindone.
senza titolo - acrilico su tela - 150x150cm - 2002
Ana non molla mai....appare sempre rispettando la necessitá del racconto e del saper riassumere, e fra il 2002 e il 2007 le opere diventano piú "grafiche", con varie Serie di cui distacchiamo "Visage" e "Fundação de Portugal".

Visage - Visage I - acrilico su tela . 150x150 cm - 2002
Si, ma questa é solo biografia e non m´interessa dire piú di tanto sul suo Curriculum, Premi, Mostre o dov´ é rappresentata..
Importante é sapere che mi trovo davanti alle Opere di un´Artista genuina, che non appartiene a nessun altro movimento artistico che non il suo.
Non copia l´Arte ma si esaurisce nella ricerca permanente dei suoi significati e significanti.
La sua simbologia é unica.

Per ultimo la sua futura Esposizione: só giá che avremo un´Arte di Fusione, Passato e Presente, con materiali Futuristi che obbligherranno coloro che si disporranno a vedere le sue Opere a un´azione ardua, "Pensare"

by Manuel Faliero Lassi

lunedì 9 agosto 2010

Salavador Dalí at High Museum of Atlanta

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The High Museum of Atlanta will be the sole venue for the first exhibition to focus on Dalí's art after 1940. The exhibition, featuring more than 100 works including 40 paintings and a related group of drawings, prints and other Dalí ephemera, will explore the artist's enduring fascination with science, optical effects and illusionism, and his surprising connections to artists of the 1960s and 1970s such as Andy Warhol, Roy Lichtenstein and Willem de Kooning.



Salvador Dali High Museum August 7, 2010 - Janu..., posted with vodpod

Burri e Fontana a Brera

La Pinacoteca di Brera propone per la prima volta un confronto fra i capolavori delle sue collezioni storiche e i dipinti di due grandi del Novecento, Alberto Burri e Lucio Fontana.



Una mostra - curata da Sandrina Bandera e Bruno Corà - che permette alle opere dei due straordinari artisti di entrare oggi prepotentemente in Pinacoteca, non per completarne le collezioni, ma per proporre una nuova fruizione dei suoi dipinti più noti, dagli esiti inaspettati...

La mostra puó essere visitata sino al 30 Ottobre 2010

Jakob S. Boeskov Artist and Designer

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Jakob Salomon Boeskov is a Danish-Icelandic artist and filmmaker. He produces drawings and videos that has been shown in museums in Europe and America.

Jakob S. Boeskov - self portrait

Boeskov was born in Elsinore, Denmark and later moved to Copenhagen where he started to produce "underground" comics. In his comics real and fictive characters would mix on the same pages. (This mix of "documentary" and "fiction" is something Boeskov later would get back to in his art and his filmmaking.)





In 2001 Boeskov created his own artistic concept, Fictionism. The stated idea of Fictionism is to "test out future products today" Boeskov's most well known piece is My Doomsday Weapon (2002) where he, together with journalist Mads Brügger and industrial designer Kristian Von Bengtsson, created a fake hi-tech weapon called the ID Sniper rifle.
This fictive weapon could shoot of GPS chips into demonstrators, so that the police later could locate them and "apply the punishment." Boeskov brought drawings of this weapon to a weapons fair in Beijing, China, where the weapon received positive reactions from real weapons dealers, politicians and policemen. Boeskov described the project "like being a sci-fi writer caught in his own novel"






The project received worldwide press and caused Boeskov to receive purchase orders from military and security agencies from around the world.
In 2007 Boeskov started a short lived musical project called Black Scandinavia. The band performed with Gang Gang Dance in New York and Copenhagen.
In 2009 Boeskov directed his first feature film ("Black Phone"). The semi-autobiographical film is currently in post production.


Jakob S. Boeskov Video - talks about "The Secret DK", about badges and logos, the piece "The Wreck", about Irony, the piece "2004-2005", about provoking and changing the world